Medee_fuori dal branco - Ilaria Drago

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MEDEE_fuori dal branco | prodotto dal Cantiere Simone Weil

scritto e diretto da Ilaria Drago

Lo spettacolo è risultato del progetto di laboratori tenuti presso il Cantiere Simone Weil.

 

Il progetto Medee_fuori dal branco è la proposta di uno sguardo altro sul mondo contemporaneo: lo sguardo di una straniera, di un’estranea a un sistema maturato e cresciuto sulla violenza, l’abuso, la separazione, l’odio, il potere. Ma solo una idiota (idiota inteso come lo intendevano gli antichi saggi, ovvero essere se stessi), una folle di Dio, può permettersi di mostrare e forse fare vacillare senza remore l’impalcatura di una società che non ha capacità di empatia e compassione, di connessione con tutto ciò che la circonda e con l’altro. Ed è questa sacra follia che permette di rintracciare fra le pieghe di una realtà che sembra allontanarsi sempre di più dalla bellezza, quel briciolo di umanità che ancora ci può soccorrere prima di cedere totalmente all’abisso.

Medee_fuori dal branco è lo spettacolo che le pazienti di un ospedale psichiatrico della città in cui vivono decidono di mettere in scena, accendendo una tempesta di domande dure e sottili sul sentirsi estranee a tutto, recluse in un’idea di femminile stereotipata e utile soltanto alle riviste patinate o ai calendari. 

Attraverso la loro voce si scoprono le carte di una civiltà edificata a forza di pugni, fucili e fili spinati in cui la donna è ancora merce, macchietta o tradimento profondo della propria essenza.

Medee è riconnettersi alla propria natura e alla Madre Terra; un me che diviene divinità proprio quando riconosce la propria origine. E vale per tutti, anche per Giasone!  

Attraverso un continuo gioco di scambio di ruoli - lo spettacolo è una narrazione nella narrazione, un teatro nel teatro - si arriva a domandarci cosa significhi davvero oggi essere sani, in un momento storico in cui tutto sembra crollare e davvero folle, in cui i vecchi presupposti e le vecchie risposte non sono più che una chiacchiera frivola e inutile, un posticcio ricamo a coprire e sopire le vere necessità, le gioie, i desideri e diremmo anche la vita reale e l’Essere. Il grido per una riconnessione, accoglienza e riconciliazione fra maschile e femminile, fra esseri umani e Madre Terra, fra i popoli, fra coloro che hanno e coloro che sono ai margini.


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